martedì 22 ottobre 2013

Il valore delle cose...

Piccola premessa:
nessuno nasce "imparato", abbiamo tutti davanti taaaanta strada da fare, creazioni mal riuscite da nascondere agli occhi del mondo, tecniche creative che per noi hanno ancora dei segreti, piccoli trucchi del "mestiere" che dobbiamo ancora imparare. 
Detto questo, credo che ogni "creativa" debba necessariamente essere dotata di mani d'oro per eseguire i propri lavori ma, soprattutto, di una sana dose di autocritica e di umiltà che la portino sempre a migliorare.
Esporre le nostre creature agli occhi della gente è, secondo me, un atto un po' sottovalutato (da noi per prime!!!!) : abbiamo la grande responsabilità di trasmettere il valore del fatto a mano, proponendo creazioni ben realizzate e non tanto per fare o solo per venderle.
Io mi faccio delle domande (e mi do delle risposte!!!) quando guardo una mia creazione: se non passa l'esame..beh... non "merita" d'essere portata in bancarella e viene cestinata senza ripensamenti (oppure utilizzata dalla sottoscritta, d'altra parte il calzolaio va con le scarpe rotte, no?) 
Quali esami deve superare, quindi? 
Eccoli!
- se è cucita: le cuciture sono dritte e precise? i fili finali sono fermati per bene e nascosti? le cuciture che "dovrebbero" essere nascoste, sono davvero nascoste o si vedono all'interno o sul retro?
 -se ci sono chiusure, bottoni, ecc... sono cuciti bene e sono saldi, e nel retro non si vedono?
- i dettagli sono precisi? (le asole sono ben fatte, ad esempio?)

 - i punti incollati con la colla a caldo sono puliti, e, soprattutto, la colla a caldo viene usata solo dove è indispensabile e non "per comodità"?
 - se si tratta di un cerchietto, di un fermaglio o di una spilla: nel retro  la colla si vede? il fermaglio/la spilla è cucita bene o si vedono delle (brutte) cuciture o incollaggi grossolani?

   - i dettagli: cuciti o ricamati, hanno i punti regolari e sono fermati bene e con punti nascosti?
  - se è una creazione a maglia o ad uncinetto, le maglie e i punti sono regolari? Le rifiniture sono precise? I fili sono stati fatti rientrare?
 Quel che mi ha sempre incuriosito nelle persone che girano tra le bancarelle è il "come ci vedono", ovvero, sanno riconoscere una creazione handmade ben fatta, attribuendone il giusto valore, o si accontentano di quella che costa meno, sensa badare ai particolari?
Nella maggior parte dei casi, purtroppo, le persone non riconoscono una cosa ben fatta da una fatta male. (Spesso non si rendono nemmeno conto se una creazione è una  "cineseria" o se è davvero stata fatta a mano da chi è dietro la bancarella...!)
Ecco perchè ribadisco che  dovremmo avere sempre l'umiltà di non proporre quello che non compreremmo mai per prime, mostrando sempre un prodotto di qualità e ricercando comunque il miglioramento.
E, punto non meno importante,  non dovremmo mai farci tentare dallo svendere ciò che creiamo perchè  spinte dalla foga del "dover vendere".
Spesso il "costa meno" si traduce in "vale meno", proprio perchè siamo state un po' troppo di manica larga nel giudicare la nostra creazione che, forse forse, a ben vedere, non supererebbe un "test" simile a quello che ho scritto prima.

Questo post non vuole in alcun modo essere autocelebrativo, ho messo le mie foto perchè credo fermamente nel valore del fatto a mano con cura e perchè nel mio Piccololaboratorio, grazie ad una buona dose di sana autocritica, non vedono la luce le robe inguardabili, ma non perchè tutto ciò che faccio è superbellissimo,  semplicemente perchè ho l'onestà di guardare quel che ho fra le mani e di dire a me stessa:"ehi, bella porcata che hai combinato!" e non fotografarla nemmeno.

Cosa "chiedete" alle vostre creazioni? Quali standard devono avere? Scendete a compromessi circa la qualità o l'originalità, quando preparate un mercatino o anche voi preferite la qualità alla quantità? 
Mi interessa sapere che ne pensate!
:)

10 commenti:

  1. Condivido pienamente quanto hai scritto!
    Io non vendo ai mercatini, ma quando realizzavo abiti per Barbie e andavano su Ebay ti assicuro che dovevano passare un esame molto duro prima di essere ammessi all'asta.
    E francamente i cartellini che dicono che i "difetti" rappresentano il fatto a mano non mi piacciono.
    Il fatto a mano può (anzi deve) essere unico (infatti credo che anche i tuoi splendidi lavori se riprodotti non vengano mai uno identico all'altro) ma non imperfetto.
    Io la vedo così.
    Ah... complimenti davvero per le cuciture, i dettagli, le decorazioni. Sono davvero realizzati a regola d'arte!

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    1. Ciao e benvenuta qui! Hai ragione, il discorso dell'handmade riguarda tutti quelli che realizzano creazioni, non solo chi fa mercatini! Il fatto a mano si sta perdendo, come si sta un po' perdendo il valore delle cose (di tutte le cose, purtroppo!), sta a noi farlo rivivere nel migliore dei modi! Grazie per il tuo commento, mi fa molto piacere leggere i vostri pensieri! :)

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  2. Prima di tutto quoto ogni parola che hai scelto, a parte quelle sul cucire e company che non ci so fare ma se sostituisci cuciture e maglie con rame e perline è quello che penso io!! Se penso a cosa creavo tanti anni fa mi rendo conto di essere migliorata un sacco nella cura e nell'attenzione di particolari che non guardavo allora, e questo è dovuto sì a tutto ciò che ho imparato nel tempo ma anche perchè mi rendo conto del valore di ciò che creo perchè cerco di valorizzarlo non solo nella realizzazione ma con le foto e con delle belle parole intorno..non ho mai provato con i mercatini ma quando li visito ormai so cosa è artigianale e cosa no perchè si vede da come è fatto e soprattutto da come è presentato, e se posso rispondere anche al commento di prima per me invece il lavoro artigianale è imperfetto, perchè un oggetto industriale o fatto in serie è magari prodotto da una macchina che farà tutto identico e con le stesse misure e cuciture, mentre un oggetto fatto a mano è perfetto nella sua imperfezione e anche se lo rifai uguale non sarà mai fatto a stampino come il primo e gli altri..alla fine forse intendiamo la stessa cosa sull'unicità ma preferisco pensare comunque all'oggetto artigianale come unicamente imperfetto invece che banalmente omologato e uguale come quelli industriali!
    ciao!
    Helena

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    1. e' questo il senso! Non si studia nel vero senso della parola, ma io ritengo che dovremmo impegnarci ed evolverci! Con poca fatica, comunque, si riescono a smascherare sia le cose "foot-made", sia le "cineserie". ;)

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  3. Ciao Francesca,
    mi trovi pienamente d'accordo. Anche io sono molto autocritica e l'obiettivo è la perfezione (o per meglio dire, il meglio che posso dare), infatti mi capita di accantonare dei lavori che devono essere disfatti e quindi devono attendere la fiera successiva... :)
    Diciamo che, mettendo un prezzo reale delle mie creazioni (cioè non ribassato per poter vendere di più), mi sembra doveroso che tutto quello che le persone decidono di acquistare da me DEVE essere realizzato nel miglior modo possibile.
    Mi viene in mente il discorso dei mercatini: ho appurato che spesso le persone non pensano che siamo noi a realizzare quello che vedono sul banco, perchè per esempio io non ho ancora messo (ma a questo punto lo metterò) un piccolo cartello con scritto che tutto quello che c'è esposto è opera mia. Si stupiscono, e fanno complimenti e questo è bello. Forse da qui, poi si renderebbero conto anche che, essendo un prodotto fatto a mano, la differenza di prezzo è proprio dovuta alla produzione artigianale e non in serie (o in serie limitata, giusto per ottimizzare un pochino i tempi).
    La nostra carta vincente è la qualità. Giochiamocela bene! :)

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    1. Sai Chiara che anche a me succede che la gente mi chieda se "davvero" le faccio io? Un po' meno se mi vede con l'uncinetto in mano, ma la sensazione di avere davanti persone che non ci credono ce l'ho spesso anche io! Comunque sul mio banchetto la scritta che dici tu l'ho messa! :)

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    2. A me è sembrato che più che non crederci, siano stupiti perchè le creazioni forse a loro sembravano "industriali" ma non per sminuirle, ma perchè erano talmente precise (almeno al primo sguardo) da non sembrare fatte a mano.
      Non so se sono riuscita a spiegarmi.
      O forse non si aspettavano che sapessi spaziare dal cucito agli orologi... ;)

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    3. Ti sei spiegata benissimo. Forse molti nonsono abituati a riconoscere il fatto a mano, credo che la risposta sia, semplicemente, questa! :)

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  4. Un bel discorso...che condivido appieno...io che penso di essere sempre allo stesso punto, mi accorgo che tanti oggetti presentati al mercatino l'anno prima, non mi piacciono più come allòra, vuoi per cambio gusti, vuoi xche non mi sembrano più ben fatti.....e così decido anch'io di togliere alcuni prodotti e metterli da parte, per me o per nessuno. Anch'io ho un sacco di cose mal fatte e nemmeno fotografate...del resto la ricerca del continuo miglioramento ci permette di crescere! Trovo invece una certa difficoltà nel pensare al mio 'giusto prezzo' x i prodotti che faccio, e così spesso chiedo aiuto a marito, mamma e amici x avere anche un loro parere....perché come hai già detto tu tante volte il prezzo deve essere un giusto compromesso fra diversi elementi e fattori.....baci, ale

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    1. Credo sia normale che le cose che abbiamo fatto tempo prima non ci piacciano più, magari mica sempre perchè non sono fatte bene, forse solo perchè anche noi cambiamo gusti. Per dare un prezzo alle tue creazioni puoi anche fare un giro nei vari shop on line, anche da lì ti puoi fare un'idea! :)
      Spero di essere stata utile! Ciao ciao!

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